Ieri, in previsione delle giornate FAI di primavera 24 e 25 di Marzo, sono stato ospite per qualche secondo della trasmissione Faherenheit in onda su Rai radio 3, per segnalare all'attenzione degli Italiani il delicato equilibrio del patrimonio paesaggistico e ambientale del litorale italiano.
Del litorale si conoscono solitamente solo i tratti più accessibili. Da terra siamo osservatori discontinui in quanto limitati dalla rete di strade e sentieri non sempre presenti mentre dal mare siamo osservatori superficiali in quanto costretti a rimanere a una certa distanza a causa dei limiti posti dalla navigazione (bassifondi, pericoli isolati, limitazioni della navigazione…). Solo con un kayak è possibile navigare per molte miglia, 20-35 miglia al giorno, sfiorando letteralmente spiagge e scogliere. Ecco perché il kayak risulta davvero il mezzo ideale per osservare da vicino e nel dettaglio il litorale.
Durante la navigazione Trieste_Ventimiglia ho avuto modo di navigare a distanza molto ravvicinata lungo le oltre 2009 miglia del litorale italiano. Il nostro litorale è meraviglioso e alcuni tratti sono anche ben conservati. Ma in tutte le regioni, in prossimità di numerose spiagge e scogliere, è possibile constatare quanto il litorale sia spesso stato sfruttato per determinati scopi invece che valorizzato per gli stessi scopi: porti mai finiti, mai entrati in uso e abbandonati da decine di anni, complessi industriali abbandonati, scarichi di acque per il raffreddamento di impianti industriali a pochi metri da terra, scarichi fognari privi di sistemi di depurazione, grattaceli a pochi metri dalla battigia, insediamenti industriali e residenziali sulla spiaggia o sulla scogliera a pochi metri dal mare, ecc…
Sosteniamo le iniziative del FAI in modo che il Fondo Ambiente Italiano possa intervenire con sempre maggiore efficacia in difesa del patrimonio storico, artistico, paesaggistico e ambientale italiano.