sabato 18 maggio 2013

una giornata intorno all'isola di asinara

Giovedì sera, prima di entrare nel sacco a pelo, ho guardato per l'ultima volta le previsioni che confermavano vento da SSW 21-27 nodi e onda di 2,5 m a ponente dell'Isola di Asinara con rinforzi fino a 35 nodi e onda fino a 3 metri nel pomeriggio. Con queste previsioni ho deciso che avrei navigato in senso orario e mi sono addormentato. Sveglia alle 04:00, colazione, preparazioni, stivaggi e alle 05:25 ho lasciato la piccola banchina del porticciolo di Stintino. La prima ora ho avuto condizioni tranquille ma appena uscito dal passaggio dei Fornelli, tra l'Isola Piana e l'Isola di Asinara, ho iniziato ad avere a che fare con il vento e il mare previsti dalle stazioni meteo. Ho navigato poche ore spinto dagli elementi lungo le meravigliose e inaccessibili scogliere occidentali accompagnato da una Berta Minore che non mi ha lasciato per almeno un'ora. In varie occasioni passava planando a meno di una lunghezza dalla prua del mio kayak per osservare il mio movimento. In un'occasione ho anche interrotto un attimo il movimento della pagaiata, sbalordito dalla vicinanza e dalla confidenza di questo campione di volo. Mi ha molto ricordato il volo delle grandi Petrelle Australi. Ho spesso attraversato grandi gruppi di Velelle e ho raggiunto il faro di Punta dello Scorno prima delle 11:00 evitando condizioni più forti. Sono rimasto a levante dei segnali speciali che delimitano la riserva naturale Zona A, e poi mi sono portato faticosamente a terra per navigare per tutta la giornata contro venti di 30 nodi a pochi metri dagli scogli o addirittura infilandomi tra le magnifiche formazioni rocciose dell'Asinara, per cercare di evitare almeno l'onda frangente. La protezione dai venti meridionali che, entrando nel sacco a pelo la sera precedente, avevo immaginato che l'Isola Asinara avrebbe dovuto darmi non c'era affatto. Il vento soffia lungo tutta l'isola e solo qualche piccola e minuscola baia profonda ne rimane esclusa. Ho navigato per 8 ore con il vento in prua e per 4 ore anche con mare frangente al traverso sempre dosando la trazione sulle braccia per non incorrere in strappi, tendiniti, vesciche o dolori. Ho sempre cercato di interrompere ogni 2 ore con delle piccole pause di 1 minuto al massimo, per non scarrocciare troppo, per bere e per mangiare un po' di frutta secca in modo da mantenere l'energia necessaria e così facendo sono giunto nuovamente al Passaggio dei Fornelli che ho passato con fatica contro un vento che ormai era di almeno 35 nodi. Giunto all'Isola Piana ho beneficiato del ridosso fornito dalla Sardegna e ho navigato le ultime 3 miglia, sempre contro vento, fino alla stessa banchina che avevo lasciato 13 ore prima. Per essere stata una giornata così intensa sto benissimo: schiena, braccia e mani stanno bene ma ora ho sonno.