mercoledì 30 marzo 2011
rounditaly cruise ha ottenuto il patrocinio FICK
mercoledì 23 marzo 2011
atterraggio in spiaggia
Negli atterraggi in spiaggia bisogna riuscire a sfilarsi dal pozzetto il più in fretta possibile per alare subito il kayak e allontanarlo dalle onde. Il pozzetto, però, si allaga quasi sempre.
lunedì 14 marzo 2011
frangente a capo noli
Ho scoperto che quando mi ha rovesciato il frangente avevo la videocamera accesa!
domenica 13 marzo 2011
finalmente il respiro del mare
Finalmente ho potuto provare il kayak a pieno carico in condizioni meno noiose. Partenza dalla spiaggia aspettando la serie giusta di onde, una piccola navigazione poche miglia fuori Capo Noli, dove un frangente inaspettato da poppa mi ha anche costretto a un eskimo e, in chiusura di giornata, il rientro alla spiaggia più tranquilla di Noli.
Ho anche provato una nuova pagaia molto robusta della quale sono molto contento, anche se il modello groenlandese, al quale sono ormai abituato da un paio di mesi, mi sembra trasmettere una sensazione più precisa di quello che sta succedendo in acqua.
Ho anche provato una nuova pagaia molto robusta della quale sono molto contento, anche se il modello groenlandese, al quale sono ormai abituato da un paio di mesi, mi sembra trasmettere una sensazione più precisa di quello che sta succedendo in acqua.
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Capo Noli a sinistra. Il kayak è in alto a destra. |
martedì 8 marzo 2011
modifiche del kayak
Modifica puntapiedi e paratia gavone di prua
Il puntapiedi originale, seppure comodo da regolare, non penso sarebbe stato molto comodo per una lunga permanenza in pozzetto. Ho deciso quindi di toglierlo, stuccando i buchi dei bulloni di fissaggio con epossidica e microsfere.
Poi ho tolto la paratia che si trovava circa 25 cm a prua del puntapiedi, segandola con il Fein Multimaster. La mia idea era di installare una nuova paratia di 25 cm più a poppa per guadagnare circa 32 litri di capacità nel gavone stagno di prua.
Il puntapiedi originale, seppure comodo da regolare, non penso sarebbe stato molto comodo per una lunga permanenza in pozzetto. Ho deciso quindi di toglierlo, stuccando i buchi dei bulloni di fissaggio con epossidica e microsfere.
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Puntapiedi originale. |
Poi ho tolto la paratia che si trovava circa 25 cm a prua del puntapiedi, segandola con il Fein Multimaster. La mia idea era di installare una nuova paratia di 25 cm più a poppa per guadagnare circa 32 litri di capacità nel gavone stagno di prua.
sottocoperta
- circa 60 kg di attrezzatura che viene stivata in un gavone stagno a prua e in due gavoni stagni a poppa.
- gli accessori per la navigazione, per la sicurezza e per risolvere eventuali situazioni di emergenza trovano posto all’interno del pozzetto, in due borse fissate alla murata e in una terza assicurata sotto la coperta.
- piccoli accessori come barrette energetiche, occhiali da sole o altro vengono riposti nel gavoncino stagno centrale, al quale si può accedere anche in navigazione sempre che le condizioni del mare lo permettano.
- la carta nautica locale e il navigatore gps sono in una busta stagna fissata in coperta.
curriculum guido grugnola
Guido Grugnola
vela
1976 - 1991 regatante professionista nelle classi IORPartecipazione in qualità di sail trimmer e navigatore
a oltre 21 campionati Italiani e 16 campionati del Mondo.
1980 - 81 partecipazione alla regata Whitbread Round the Word Race
in qualità di navigatore e in tutti i ruoli di bordo.
(regata intorno mondo - 28.000 miglia)
perchè il kayak
Il kayak ha doti marine straordinarie che abbinate a un’adeguata preparazione permettono di navigare velocemente in molte condizioni di mare. È anche l’unica barca che sappiamo esistere da millenni e che per queste sue doti è sempre rimasta uguale a se stessa.
Quando in antichità in tutte le civiltà si costruivano imbarcazioni scavando grossi tronchi e in seguito accostando pesanti tavole per il fasciame, le popolazioni Inuit tendevano, cucivano e ingrassavano sottili pelli animali su delicate strutture di osso o legno. Oggi, benché vengano ancora costruiti dei kayak con materiali simili a quelli tradizionali (tessuti trattati su telaio in legno), possiamo contare su diversi materiali alternativi leggermente più pesanti ma anche meno delicati nell’utilizzo quotidiano.
Quando in antichità in tutte le civiltà si costruivano imbarcazioni scavando grossi tronchi e in seguito accostando pesanti tavole per il fasciame, le popolazioni Inuit tendevano, cucivano e ingrassavano sottili pelli animali su delicate strutture di osso o legno. Oggi, benché vengano ancora costruiti dei kayak con materiali simili a quelli tradizionali (tessuti trattati su telaio in legno), possiamo contare su diversi materiali alternativi leggermente più pesanti ma anche meno delicati nell’utilizzo quotidiano.
lunedì 7 marzo 2011
è on-line il blog rounditalycruise.it
Rounditaly Cruise è finalmente on-line. Grazie al prezioso aiuto di Alberto è ora possibile condividere testi immagini e video. Le prossime aggiunte riguarderanno le modifiche strutturali e di allestimento del kayak.
sabato 5 marzo 2011
firma il guest book
Sali anche tu a bordo di rounditaly cruise e lascia il tuo commento.
Se ti fa piacere che risponda, ricordati di indicare il tuo indirizzo mail.
Grazie
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venerdì 4 marzo 2011
rounditaly cruise
Sabato 23 Aprile 2011, parto a bordo di un kayak da Trieste,
al confine con la Slovenia, per circumnavigare la penisola italiana
e raggiungere Ventimiglia, presso il confine con la Francia.
Una navigazione di 3 mesi costeggiando le coste italiane per circa 2.000 miglia.
È anche il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un’occasione irripetibile
per attirare l’attenzione sulle coste della Penisola, e per evidenziarne
la biodiversità e la necessità di tutelarne il delicato equilibrio.
al confine con la Slovenia, per circumnavigare la penisola italiana
e raggiungere Ventimiglia, presso il confine con la Francia.
Una navigazione di 3 mesi costeggiando le coste italiane per circa 2.000 miglia.
È anche il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un’occasione irripetibile
per attirare l’attenzione sulle coste della Penisola, e per evidenziarne
la biodiversità e la necessità di tutelarne il delicato equilibrio.
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